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È da tempo ormai che, guardando la classe politica italiana, stiamo incominciando ad assuefare occhi, orecchie e testa a una sorta di cantilena che fa più o meno così: “tanto quelli sono tutti uguali”. Una musichetta fastidiosa che ha prima segnato la campagna elettorale e poi determinato l’exploit di un nuovo movimento politico. In nome di questa comodo motivetto, ora abbiamo le gambe imprigionate nelle sabbie mobili di una maggioranza inesistente e di uno sterile gioco di veti incrociati.
Ma lo scenario politico attuale è solo questo: la netta divisione tra la purezza dei novizi e la confusa uguaglianza degli aficionado del potere?

È come se ci trovassimo di fronte ad uno sfondo indifferenziato e non riuscissimo più a scorgere figure rilevanti capaci di catturare ancora la nostra attenzione. Le regioni di questa miopia sono certo condivisibili e hanno un fondamento nelle scelte e negli atteggiamenti snob dell’intera classe politica del nostro paese.
Però, come ci ha insegnato una scritta su una parete di un famoso Ex Ospedale Psichiatrico, “da vicino nessuno è normale“. Possiamo quindi affidarci a questa interessante prospettiva, tentare di avvicinarci a questo sfondo omogeneo e vedere se ancora esiste qualche differenza che ci salta agli occhi.

Esistono differenze tra i partiti politici?  Ci sono i partiti dell’uomo solo al comando e quelli che tentano un abbozzo di democrazia interna; quelli che guai a parlare di lotta all’evasione e corruzione e quelli che, se pur in ritardo, tentano un rinnovamento etico e morale del paese; chi continua a riempire le piazze contro la magistratura e le intercettazioni e chi ha il coraggio di cambiare nell’arco di una notte.

Esistono differenze tra i parlamentari? per quanto non sia stato la copia fedele dei suoi più illustri colleghi, Grasso non è Schifani; ci sono parlamentari inquisiti (sempre molti) e c’è la delicatezza e l’impegno civile della Boldrini; ci sono i grillini fissati con i microchip sottopelle, ma ce ne sono molti altri (restii a farsi conoscere) degni di servire con dignità questo paese; e infine nel Pd c’è sia la decana Rosy Bondi che Enzo Lattuca eletto ad appena venticinque anni.

Esistono differenze nel porsi di fronte al mondo dell’informazione? C’è chi continua a mettere la faccia di fronte ad un plotone di giornalisti e chi rimanda ai comunicati unidirezionali di un blog o di un video su youtube. Una notizia in rete non è garanzia di verità, rispondere a una domanda è la possibilità democratica di essere contraddetti.

Esistono differenze nel prendere in mano questo paese? C’è chi ha il compito di trovare una maggioranza parlamentare su una vera proposta di governo, chi tenta accordi per avere in cambio la sopravvivenza politica e chi, in nome di un’ottusa novità, si lascia sfuggire la possibilità di continuare a essere l’attuale scintilla del cambiamento dentro le stanze dei bottoni.

Infinite sono questo tipo di domande, tante quanto la nostra fantasia è capace di crearne. Continuiamo a cercare domande e non perdiamo mai la capacità di discriminare: è la nostra unica possibilità per operare delle scelte e non essere, a nostra volta, parte di uno sfondo indifferenziato.

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